Come mangiare le fragole per abbassare la glicemia: ecco i 3 trucchetti della nonna

Le fragole sono frutti stagionali essendo disponibili fresche soprattutto in stagioni specifiche anche se sono spesso tra varianti di frutta tra le più amate e diffuse al punto che la richiesta spesso è maggiore della disponibilità fattore che in parecchi contesti ha portato un aumento dei prezzi sostanziale e sensibile. Ma perchè le fragole fanno bene? Riescono anche ad abbassare la glicemia alta?

La risposta è decisamente si ma come ogni elemento della nostra cucina potenzialmente non solo “buono” per il palato ma anche utile per la salute, è infatti possibile trovarle oltre che fresche anche conservate e sotto tante altre tipologie di consumo. In tutti i casi sono alimenti che consumati nel modo giusto apportano anche compiti specifici.

Frutta evergreen

Mangiare le fragole in momenti specifici della giornata e quindi non solo ad esempio come fine pasto, può avere effetti benefici diversificati essendo un frutto che è arrivato a noi tramite le selezioni dalle fragole selvatiche , che sono nativamente più saporite ma più piccole. Le proprietà delle fragole tuttavia restano molto importanti e possono essere utili anche per chi soffre di iperglicemia.

Ad esempio l’apporto antiossidante è considerevolmente più elevato rispetto ad altre varianti di frutta quindi sono estremamente importante per i radicali liberi e per apportare una serie di benefici al sistema immunitario di cui disponiamo. Inoltre sono consigliabili per coloro che soffrono di infiammazioni ed infezioni con una certa e conosciuta frequenza.

Fragole contro la glicemia: come?

Allo stesso modo sono frutti ipocalorici perchè contengono meno di 40 calorie per 100 grammi di prodotto edibile, e grazie al notevole apporto d’acqu ache arriva a contenere oltre il 90 per cento del suo peso sono anche idratanti ma anche “riempitive” per il nostro tratto digestivo quindi vanno “bene” per dimagrire seppur non da sole ovviamente. Ma come consumarle per far abbastanza la glicemia?

  • Il loro apporto glicemico è inferiore meglio non mangiarle assieme ad altri elementi zuccherosi
  • Possono abbassare la glicemia utilizzate come fine pasto oppure snack

Sono ricche inoltre di vari sali minerali in particolare il potassio e le vitamine non mancano di certo, essendo concentrate in quantità maggiore anche rispetto ad altre tipologie di frutta stagionali. Ma come consumarle per ridurre la glicemia? Conviene impiegarle tra un posto e l’altro ad esempio prima del pranzo o cena.

In combinazione con la frutta secca la sua tipica capacità antisossidante è aumentata come quella di controllo della glicemia: la potenzialità antinfiammatoria e molto ricca di acqua unita alla presenza di acidi grassi della frutta secca si completano e permettono di ridurre i picchi glicemici ma anche di apportare una azione preventiva.

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