Come conservare l’alloro: ecco il trucco della nonna

Tutti noi sappiamo riconoscere l’alloro dal suo affascinante odore, nonché per il suo inconfondibile sapore, che sia mantiene in perfetto equilibrio tra il dolce e l’acidulo. Sono proprio queste caratteristiche a far sì che le foglioline di alloro vengano utilizzate in una vastità di numerose ricette, donando loro quel classico tocco in più.

Avere sempre disponibile l’alloro rappresenta davvero un vantaggio per chiunque sia dedito alla cucina e alla tradizione culinaria italiana. Proprio per questo motivo, è necessario che si sappia perfettamente in che modo le foglie di questa pianta debbano essere adeguatamente conservate. Di seguito, vedremo tutti i passaggi consigliati dalla nonna per una corretta conservazione dell’alloro:

La raccolta dell’alloro:

Prima di arrivare al sodo, bisogna passare per un passaggio davvero importante: la modalità di raccolta delle foglie di alloro. Tipicamente, questa attività deve essere fatta durante le prime ore del mattino. Anche se a primo impatto potrebbe risultare come un’azione senza fondamento, in realtà è fondamentale perché è proprio di buon mattino che le foglioline trattengono al loro interno delle grosse quantità di oli essenziali.

Inoltre, qualora fosse possibile, sarebbe meglio raccoglierle durante una bella giornata soleggiata. Le foglie da adocchiare sono quelle intatte, prive di qualsiasi macchia e queste devono essere prelevate tramite l’utilizzo di semplici forbici, che però siano adeguatamente affilate. Inizialmente, taglieremo anche i rametti, ma questi poi devono essere rimossi facendo particolare attenzione a non danneggiare l’integrità della foglia.

Ecco come la nonna conserva le foglie di alloro:

Il primo consiglio della nonna consiste nell’inserire le foglie appena raccolta in una ciotola contenente acqua ed un cucchiaio di bicarbonato. Una volta trascorso il tempo di un’ora, andremo a sciacquare le foglie sotto l’acqua fredda corrente. Subito dopo, le si lascia asciugare mettendole su uno strofinaccio, toccandole il meno possibile perché in questa fase potrebbero rompersi facilmente. Vediamo ora i passaggi fondamentali:

  • È necessario che le foglie siano completamente asciutte prima di poterle conservare, al fine di evitare una qualsiasi potenziale formazione di muffe o infestazioni di patogeni;
  • Si effettua il processo di essiccazione, che nel caso dell’alloro si ultima nel giro di una sola giornata. Per far sì che ciò avvenga correttamente, le foglie vanno disposte su uno strofinaccio asciutto e non sovrapposte le une sulle altre, ma ben ordinate in fila. Il tutto si pone in un luogo adeguatamente ventilato;
  • Una volta completata l’essiccazione, si decide dove conservare le foglie essiccate. Tipicamente, le si inserisce in un barattolo di vetro che abbia la chiusura ermetica;

In genere, i barattoli di vetro sono particolarmente indicati per la conservazione delle foglie di alloro, a patto che posseggano proprio la chiusura ermetica. Questo perché è proprio questa caratteristica a fare in modo che le foglie non siano in continuo contatto diretto con possibili fattori esterni. Infatti, è anche per questo che si deve conservare in un luogo che sia fresco e ventilato.

Altri, invece, optano per una conservazione all’interno di semplici sacchetti di carta destinati a scopi alimentari, per esempio quelli del pane. Questi ultimi sono abbastanza traspiranti, conservano in maniera efficiente senza il rischio di incombere nella formazione di muffe. Seguendo questi semplici passaggi, potrete garantirvi la vostra piccola scorta annuale di foglie di alloro, sempre a portata di mano!

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