Non comprare questa marca di fette biscottate perché fanno male: ecco di che marca parliamo

Le fette biscottate sono un degli alimenti “derivativi” del pane che riscuotono da decenni interi un grande successo, sfruttando anche una praticità ed una concezione che si basa sul concetto di alimento “leggero” e alternativo proprio al pane. Ma le fette biscottate non sono tutte uguali come qualsiasi forma di medico e nutrizionista può confermare.

Si tratta di alimenti mai totalmente salutari ma è indubbio che in un mercato così ampio e globalizzato risulti essere complesso definire davvero quale tipologie di fette biscottate evitare e quali invece possono essere acquistate con una maggior tranquillità. Ricordando comunque che sono elementi tendenzialmente lavorati e raffinati, ed il loro abuso non è positivo per la salute.

Cosa è una fetta biscottata

Nella maggior parte dei casi infatti le fette biscottate pur partendo da una base “semplice” che è quella di un composto farinaceo, costituisce un prodotto mediamente raffinato e lavorato: nella maggior parte dei casi sono sostanzialmente simili al pane fino ad una parte del processo produttivo che le può rendere più dolci ed apparentemente digeribili.

Spesso infatti la fetta biscottata appare più dolce perchè sono aggiunte dei tipi di dolcificanti che servono esattamente a questo compito ossia migliorare l’aspetto percettivo del prodotto. Sostanzialmente i vari aromi e gli zuccheri aggiunti servono a rendere le fette biscottate più potenzialmente irresistibili, il problema è che molti impulsivamente le considerano se non “benefiche” quantomeno “sane”.

Quali NON scegliere

Non bisogna considerare però tutte le fette biscottate come “cattive” per la salute, e in grado di essere potenzialmente non positive allo stesso modo. Sostanzialmente più la “Lista degli ingredienti” di questi prodotti alimentari è lunga, più sarebbero da evitare in toto soprattutto in caso di glicemia alta e sovrappeso, ciò che non dovrebbe essere presente, soprattutto se in quantità estreme:

  • Zuccheri, che non devono essere presenti oltre il 15 % del peso del prodotto
  • Polifosfati
  • Grassi idrogenati
  • Oli estremamente raffinati

In senso generale conviene puntare per un consumo costante su prodotti che sono concepiti dalla lavorazione di farine poco raffinate, come quelle integrali, anche se in questo caso è sempre bene controllare l’etichetta che deve riportare in maniera intera e precisa le varie tipologie di farine impiegate per la produzione.

Non possono sostituire il pane in toto e pur essendo discretamente ricche di sali minerali sono meno sazianti rispetto ad altri alimenti quindi non dovrebbero essere mai consumate in quantità eccessive soprattutto da sole ma magari con alimenti maggiormente sazianti con yogurt, latte oppure marmellate. Vanno evitate da sole o come snack.

Lascia un commento