Il peperoncino fa bene? Ecco la marca che fa bene al cuore e al colesterolo

Il peperoncino fa bene? Sono diversi gli indizi che ci portano naturalmente a pensare ad una risposta affermativa, anche se molto spesso questi elementi “parenti stretti” dei peperoni sono apprezzati soprattutto per il tipico effetto che riescono ad avere sulle papille gustative, frutto di un particolare elemento conosciuto come Capsaicina.

Questo sviluppa il tipico “pizzicore” dovuto alla piccantezza di alcuni prodotti ed è il principale elemento che rende i peperoncini nella loro enorme diffusione e diversità molto interessanti. Ma quali sono le tipologie di peperoncino che fanno davvero bene, al cuore, alla circolazione oltre al colesterolo? E soprattutto, come consumarlo?

Proprietà del peperoncino

I peperoncini fanno parte del gruppo delle piante Capsicum, che come detto comprendono anche i peperoni. Varianti originare delle Americhe però hanno proprio delle specifiche tipologie che sono piccanti. La loro diversità è tale che questi elementi sono coltivati da secoli, anche le popolazioni precolombiane ne facevano enorme uso anche a scopo cerimoniale.

Sono sostanzialmente delle bacche, cresciute in ambiti specifici, ed a partire dal contenuto di capsaicina, ossia l’elemento che genera la piccantezza, costituisce un utile elemento dal forte carattere antiossidante: sono molti gli studi che confermano come un consumo di peperoncino abbastanza costante possa avere delle buone prospettive per il nostro cuore.

Peperoncino, quale fa bene al cuore ed al colesterolo?

Infatti la circolazione viene migliorata ed agevolata proprio dalla presenza di elementi importanti, ed anche alle buone proprietà vasolidilatatrici, la circolazione ma anche il controllo della pressione sanguigna è agevolata. Allo stesso modo le proprietà piccanti possono migliorare la nostra sensibilità ed efficacia del sistema nervoso. Ma quale peperoncino “fa più bene”?

  • Solitamente viene considerato fresco nella sua versione più completa, saziante ed anche antiossidante
  • Il peperoncino essiccato invece perde un po’ di disponibilità di vitamine ma diventa più piccante, quindi è più stimolante per il sistema nervoso

In senso generale qualsiasi forma di peperoncino fresco costituisce una migliore soluzione per un prodotto alimentare completo, essendo ricco di vari sali minerali ed in particolare la vitamina C, contenuta in quantità, a parità di peso, maggiore rispetto alla quasi totalità degli agrumi. Grazie alle buone proprietà analgesiche è anche in grado di mitigare i dolori di stomaco. Tutte le tipologie, comunque, sia fresche che secche fanno bene al colesterolo.

Naturalmente una quantità eccessiva di peperoncino non è consigliabile soprattutto in caso di reflusso gastroesofageo, colon irritabile ma anche e condizioni di malattie intestinali in fase molto acuta. Il grado di piccantezza è qualcosa di molto soggettivo, ed il consumo costante di alimenti ricchi di capsaicina può aumentare la resistenza dell’organismo.

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