Consumare latte d’avena fa bene? Ecco cosa dice l’esperto

Per tutti gli amanti del latte a colazione, che scoprono nel corso della loro vita di essere diventati intolleranti al lattosio o non riuscire più a bere latte vaccino, questo potrebbe significare una vera e propria battaglia persa, se non fosse che oggi esistono molteplici alternative che suppliscono perfettamente l’impossibilità di bere il latte come lo abbiamo sempre immaginato.

Tra questi, grandi proprietà benefiche e sicuramente molto assimilabile alla composizione del latte vaccino, è il latte di avena. Non lasciatevi intimorire dalla definizione che comunemente siamo abituati a dare a queste alternative del latte, pensando si tratti solo di trovate commerciali per incentivare la dieta prevalentemente vegana, perché c’è molto di più e ve lo spieghiamo in questo articolo.

Il latte d’avena: ecco tutto ciò che non sapevi

Lo sappiamo ed è in dubbio: bere il latte a qualunque età fa bene, benché molte filosofie alimentari considerino il latte un alimento da eliminare dall’alimentazione di un essere vivente subito dopo il terzo anno di vita. Mai errore fu più conclamato. Il latte vaccino, sicuramente, possiede delle proprietà benefiche che superano di gran lunga quelle di qualunque altro tipo di latte, ma se parliamo del latte di avena, non ci allontaniamo granché. Prima di tutto perché l’avena è un cereale destinato all’alimentazione umana a prescindere dalla finalità assunta dal latte: basti pensare che nel Regno Unito costituisce il principale alimento consumato (vedi il porridge); inoltre possiede la crusca che risulta decisamente più calorica, meno proteica e meno ricca di magnesio e ferro rispetto a quella del frumento.

E se si considera che è la perfetta alternativa al latte vaccino, non si possono trascurare tutto il resto dei benefici: ovvero, il fatto che l’avena tende a ridurre il colesterolo LDL; il latte d’avena contiene inoltre i tocoferoli, sinonimo della vitamina E, e l’acido folico ed poco calorico. Considerate poi anche il fatto che il latte di avena commercializzato può contenere acqua energizzata, che ha tra le altre cose proprietà depurative, diuretiche ed epatico-stimolanti, ovviamente non hanno un potere risolutivo, ma nemmeno sono da tenere in poca considerazione.

Ma quando assumere il latte d’avena?

Considerando che è un latte che viene prodotto dalla lavorazione di un cereale facilmente recuperabile, si può produrre anche direttamente e comodamente da casa propria. Basta seguire un procedimento ben preciso e senza troppa fatica avremo del latte perfettamente fresco e utilizzabile in qualsiasi momento della nostra giornata. Ecco come produrlo con semplicità e con pochi mezzi:

  • recuperare i fiocchi d’avena
  • servirà dell’acqua per diluirli
  • se preferite, potete usare anche un dolcificante, insieme a un pizzico di sale e altri aromi, come cannella o vaniglia

Quello che serve è un frullatore a immersione, dove inserire i nostri fiocchi d’avena e frullare insieme all’acqua. I fiocchi dovranno però aver trascorso una notte in ammollo per renderli il più possibile cremosi. Una volta ottenuta una pasta cremosa, versare il contenuto dentro un colino a maglia fine, rivestito con un telo di cotone pulito e premere delicatamente per fare uscire il latte, che andrà poi consumato entro 3-4 giorni massimo e conservato in frigorifero.

Il latte d’avena, così, potrà essere consumato tutte le volte si vuole, perché non solo fa bene, ma risulta un’ottima alternativa al latte vaccino. Inoltre, bere latte d’avena segue le regole della sostenibilità ambientale, perché si produce in casa e questo vuol dire ridurre la produzione di imballaggi, oltre che anche essere un buon modo per aver rispetto per gli animali.

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