Siamo tutti d’accordo sul fatto che la colazione sia il pasto più importante della giornata, vero? Questa è una verità che ci viene insegnata sin da quando siamo piccoli, quando la nostra tipica colazione era ancora latte, cereali e cartoni animati. Tipicamente, la colazione degli italiani si basa sempre su gli stessi alimenti, tra cui spiccano notevolmente le fette biscottate.
In genere, le fette biscottate sono ritenute come un alimento sano da consumare sia a colazione, che come spuntino, magari in abbinamento al miele o alla nostra marmellata di frutta preferita. Durante il processo di preparazione delle fette biscottate, si forma un pericolosissimo cancerogeno: l‘acrilammide. Ma le fette biscottate sono cancerogene?
Le fette biscottate causano i tumori: è davvero così?
Quando vengono prodotte, le fette biscottate devono seguire un processo di cottura. Durante quest’ultimo, le alte temperature che vengono utilizzate, portano alla formazione di un cancerogeno, noto come “acrilammide“. Esso si forma a seguito della reazione di Maillard, che comporta l’unione degli zuccheri e dell’amminoacido asparagina, a formare proprio il cancerogeno.
Sulle fette biscottate, la presenza dell’acrillamide si traduce con una consistenza croccante e con una colorazione più bruna in superficie. I livelli di acrimallide ritenuti pericolosi per la salute umana sono circa 350 mg per ogni kg di prodotto. In ogni fetta biscottate, sono presenti circa 3,4 mg di acrilammide. Dunque, un quantitativo non ritenuto particolarmente dannoso secondo la legge.
Quali fette biscottate scegliere?
Nonostante ogni fetta biscottata non contenga un quantitativo elevato di acrilammide, non è assolutamente consentito consumarne un quantità eccessiva. Questo perché, altrimenti, si sforerebbero i livelli consentiti dalla legge. È importante saper riconoscere le fette biscottate che hanno contenuto inferiore di questo cancerogeno. In particolare, esse si possono riconoscere da:
- Una colorazione più chiara in superficie;
- Colore chiaro uniforme tra la superficie esterna e la parte interna;
- Nessun segno di bruciatura;
- Evitare le fette biscottate integrali;
La colorazione delle fette biscottate è proprio un indicatore della presenza di acrilammide nel prodotto. Numerosi studi hanno evidenziato come, le fette biscottate che apparivano otticamente più chiare, avessero un contenuto di questo elemento cancerogeno nettamente inferiore. Inoltre, sono soprattutto quelle integrali ad avere un contenuto maggiore di acrilammide al loro interno.
Questo perché, per determinare la formazione del cancerogeno, è necessaria la presenza di dell’asparagina che è presente in quantità elevate nella crusca esterna dei cereali integrali. Evitare il consumo di questi cibi non è la soluzione, ma può essere molto utile anche abbinarle ad altri alimenti non integrali e con un alto contenuto di fibre solubili.